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Provincia di Vibo ValentiaIl territorio della provincia di Vibo Valentia rappresenta la migliore
sintesi dell'ambiente calabrese.
Una splendida fascia costiera, la Costa
degli Dei, che si estende per oltre 100 chilometri, la delimita ad ovest;
la catena montuosa delle Serre la racchiude ad est.
Dai punti più alti si
gode un panorama che permette all'occhio di spaziare dalle incantevoli
spiagge ed insenature del Tirreno, ai massicci, spesso innevati, che
culminano nelle vette di monte Pecoraro (1423 metri) e monte Cucco (951
metri).
Il paesaggio è caratterizzato dalle propaggini dell'Appenino che
si spingono con l'altopiano del Poro fino al mare, attraverso una serie di
terrazzamenti che ne costituiscono il carattere precipuo.
Le coste
appaiono scoscese, formate da ammassi di argille e arenarie spesso misti a
graniti, che danno origine a spiagge strette, incassate tra dirupi.
L'ambiente, ovunque incontaminato, trova nell'oasi del WWF dell'Angitola e
nel Parco di Mongiana, i suoi due paradisi dove è possibile trovare specie
animali e vegetali rare o addirittura uniche. 
Alcuni dati sulla provincia di Vibo Valentia
Popolazione: 183.000
Superficie: 1.139 km2
Densità: 161 abitanti
per km2
Comuni: 50
C.A.P.: 89900
Prefisso telefonico: 0963
Cenni StoriciLa provincia di Vibo Valentia, fu colonia della Magna Grecia ,con il
nome di Hypponion.
In questo periodo consolidò la propria forza
commerciale grazie al suo porto.
Hypponion fu protagonista della battaglia
dell’ Elleporo contro la città di Siracusa. Tale gesto provocò le ire di
Dionisio il Vecchio che a distanza di un anno assalì la città
distruggendola.
A ricostruire la colonia, circa un decennio dopo, furono i
Cartaginesi che ne fecero un uso militare. Greci e Bruzi si contesero la
città e la conquistarono a fasi alterne finché nel 276 o nel 192, non si
conosce la dataprecisa,divenne possedimento romano con il nome di
Valentia, nonostante ormai la città venisse chiamata Vibo, un appellativo
di derivazione italica.
Sotto i Bizantini,divenne una roccaforte militare.
Distrutta per ben due volte, la prima nell’850 e la seconda nel 983,da
parte dei Saraceni. Fu risollevata dai Normanni.
In secondo tempo
ricostruita da Federico II.
Rifiorì sotto i Francesi,i quali valorizzarono
alcuni suoi centri,e Monteleone divenne capoluogo della Calabria.
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